10/10/13

LA VERITA' SULLA STRAGE DI USTICA 33 ANNI DOPO, GRAZIE A GIANNI LANNES




La sera del lontano 27 giugno 1980, l'aereo di linea dell'ITAVIA che copriva la tratta Bologna-Palermo, scomparve improvvisamente dai radar, piombando con 81 persone a bordo, nel mare Tirreno, al largo dell'isola di Ustica.

 

Da quel maledetto 27 giugno del 1980, sono passati trentatré lunghi anni e, solamente ora, e solo grazie alla bravura ed al coraggio dell'ottimo giornalista d'inchiesta Gianni Lannes, possiamo finalmente conoscere i veri motivi di una delle tante, troppe, tragedie verificatesi dal secondo dopoguerra in poi, in questa repubblica delle banane.

Ovviamente, se fosse per le "istituzioni" e i mass media di questo marcio e corrotto paese (no, non ho sbagliato, uso solo le minuscole!), saremmo ancora qui a parlare di "incidente" o "disgrazia". 

Per fortuna, esistono ancora persone oneste e coraggiose come Gianni Lannes, che amano la ricerca della verità e la sua divulgazione senza secondi fini e senza chiedere nulla in cambio.

Forse, sarà per questi motivi che TUTTI i nostri mezzi di "informazione" si guardano bene dall'affidargli inchieste o perfino dal fargli scrivere qualche articolo?

Certo che sì! 

E tutti gli altri guru dell'informazione "indipendente", diventati ospiti fissi e parte integrante dell'arredamento di tutti i maggiori salottini televisivi della TV-spazzatura di stato, dove sono spariti?
Nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno tra gli innumerevoli politicanti-italioti che abbia l'onestà (parola ai più di loro sconosciuta) intellettuale, o un sussulto di dignità per squarciare il pesante velo di menzogne, depistaggi e la lunga scia di omicidi premeditati (ben ventuno, oltre agli ottantuno passeggeri del DC-9) che hanno accompagnato questa strage di stato.

Italietta cara, saresti un bel paese, ma chi ti governa è troppo pavido, ladro e corrotto, mentre la maggior parte dei tuoi abitanti-elettori è l'esatto specchio di coloro che ti governano. 
Come si fa, quindi, a pretendere di più e di meglio?

STRAGE DI USTICA: ISRAELE, FRANCIA, ITALIA

Dopo 33 anni di menzogne non c'è più alcun mistero. Ne scrivo telegraficamente in forma di anticipazione per assicurarmi una sorta di assicurazione sulla vita. 

Il Dc 9 è stato abbattuto per errore dall'aviazione israeliana, ingannata dall'azione di disorientamento orchestrata dai governi di Francia e Italia che fornivano tecnologia nucleare all'Iraq. L'aereo di linea Itavia fu usato come specchietto per le allodole per consentire al velivolo transalpino che trasportava il secondo carico di uranio arricchito al 93 per cento, di raggiungere Baghdad. 



Negli Usa ho trovato alcune prove, altre in Francia e qualcuna da noi. La chiave di lettura è una traccia (AJ 453) impressa su una postazione radar del sistema Nadge (Nato) che individua un velivolo che fa guerra elettronica mimetizzandosi e poi attaccando il velivolo di linea italiano. La Libia e Gheddafi non c'entrano niente, compresa la messinscena del Mig 23 a Castelsilano.



Cossiga per aver favorito l'impresa - ideata a Parigi e sostenuta a Roma - e per aver tenuto il becco chiuso fu promosso presidente (indegno) della Repubblica. E così tutte le altre marionette che recitarono una parte,  compreso un magistrato allora applicato alla Procura della Repubblica di Roma, da quel momento ottennero carriere in riscossione. Gli Usa sanno tutto e hanno documentato l'orrore, ma ricattano da allora.



post scriptum:

Non ho alcuna intenzione di suicidarmi! Godo di ottima salute: sono uno sportivo!E se dovesse accadere qualcosa di irreparabile lo faranno passare come un incidente! Non credo che arrivino nuovamente all'omicidio, ma non si sa mai. Sismi e Sdece hanno già ammazzato 21 testimoni scomodi. In ogni caso già da tempo ho verbalizzato le mie scoperte ai due magistrati della Procura della Repubblica di Roma, Amelio e Monteleone. Ai due pm ho portato anche 4 testimoni diretti (ex militari dell'Aeronautica e della Marina Militare), mai interrogati dai giudici istruttori Bucarelli e Priore. I magistrati in ogni caso, hanno le mani legate.


Nessun commento:

Posta un commento