l'interporto di Portogruaro |
Riporto integralmente un interessante Comunicato
Stampa che dà notizia di un'interrogazione presentata lo scorso 28 giugno alla Giunta
Regionale, da parte del Consigliere Regionale della Federazione della Sinistra
Veneta, Pierangelo Pettenò.
E' curioso osservare, come il binomio centrali
a biomasse ed aree interportuali viaggino a braccetto in tema di
speculazioni ed affari fatti in barba al rispetto della salute e dell'ambiente
e alla tutela del lavoro.
Non nascondo la mia personale amarezza e grande
delusione, nel vedere come il territorio in cui sono nato e cresciuto, venga
continuamente svilito ed umiliato a causa della latitanza di amministratori (dal Comune
alla Provincia alla Regione) deboli o distratti (o entrambe le cose), che da
troppo tempo ormai, hanno rinunciato a tutelare gli interessi e i diritti degli
abitanti di queste terre, ad esclusivo vantaggio di privati, che con la scusa
di portare lavoro, fanno il bello ed il cattivo tempo.
Spero veramente che le prossime elezioni
Amministrative, portino una ventata di novità dentro le stanze dei nostri
Comuni, con persone giovani e dinamiche, ma sopratutto con idee innovative e
coraggiose, in grado di sottrarsi dalla lunga mano (invisibile ai più), che i
soliti noti hanno da tempo fatto calare sopra le nostre teste.
Forse è un'utopia, o forse un'impresa ardua, ma
la situazione attuale, se si vuole cambiare rotta, impone scelte radicalmente
diverse dal passato, e una certa dose di coraggio che a ben vedere, agli
attuali amministratori, manca totalmente.
QUALI
INTERESSI SI NASCONDONO NEL PROGETTO DELL’INTERPORTO DI PORTOGRUARO? MENTRE SI
LICENZIANO I LAVORATORI GLI AFFARI SPECULATIVI PROLIFERANO. IL PRESIDENTE ZAIA
INTERVENGA A FARE CHIAREZZA E A DIFENDERE L’OCCUPAZIONE IN VENETO.
Abbiamo presentato oggi un’interrogazione
alla Giunta regionale per chiedere al presidente Zaia di fare chiarezza sul
progetto dell’interporto di Portogruaro. Dopo aver presentato numerose
interrogazioni relative ai problemi ambientali e occupazionali nell’area del
Portogruarese, dopo un’attenta ricostruzione degli assetti societari e degli
interessi che gravitano intorno alle aree dell’interporto, si chiede chiarezza
sulle prospettive occupazionali, dato che appare evidente come alcune cordate
imprenditoriali speculano sulla zona a scapito dei lavoratori.
La denuncia parte dalla premessa che gli investimenti dei grandi gruppi privati economici italiani
sembrano essere indirizzati sia in energie rinnovabili espressi principalmente
in progetti di centrali a biomasse, parchi eolici, auto elettriche, sia in costruzioni forsennate di interporti che, per
quanto necessari sono divenuti eccessivi, essendone stati previsti ben
ventiquattro, di cui solo per quanto riguarda il Nord-Est si richiamano quelli
di Trento, di Verona, di Padova, di Venezia, di Cervignano e di Portogruaro.
Uno di questi è il Gruppo Zignago, che possiede la centrale a biomasse Zignago
Power a Villanova di Fossalta di Portogruaro, un mero investimento speculativo
disinteressato al mantenimento delle aspettative occupazionali, come abbiamo
denunciato in più occasioni: questo, poi, già dall’anno
2005, si era avvicinato al mondo degli interporti e, attraverso la sua
capogruppo “Industrie Zignago Santa Margherita SpA”, aveva acquisito
quote della Portogruaro Interporto SpA, a cui partecipa anche la Regione Veneto e la Provincia di Venezia.
Sulle aree industriali di Portogruaro di
proprietà della Prelios SGR SpA – riconducibile al Gruppo Pirelli Real Estate
SpA-, inoltre, pare si sia in presenza di
uno scontro in materia immobiliare tra il Gruppo Pirelli ed il Gruppo Marzotto,
con reciproche concessioni in materie di progetti strategici nel campo
dell’intermodalità e delle energie rinnovabili.
Le Amministrazioni Pubbliche che hanno
assunto le decisioni sulle aree di Portogruaro il più delle volte poi non
abbiano sufficienti informazioni in materia di società finanziarie appartenenti
ai grandi gruppi economici che, di fatto, sono liberi di attuare le più grandi
speculazioni immobiliari passando “quasi” inosservati: nell’ultimo progetto di
sviluppo dell’interporto, asseverato dallo stesso Comune si prevede, guarda
caso, l’acquisto e la riqualificazione dei complessi aziendali e dei beni
immobili di proprietà della società Pansac International, gruppo industriale
che dava lavoro a 900 persone negli stabilimenti di Mira, Zingonia,
Portogruaro, Marghera e Ravenna, molte delle quali rientrano peraltro nei circa
2633 creditori dell’azienda.
Tutto questo, corredato dallo studio
dell’Unione Interporti Riuniti che ha ribadito solo pochi mesi la necessità di contrastare il prolificare di insediamenti
logistici spesso frutto di pure speculazioni immobiliari, ha portato la Federazione della
Sinistra Veneta a formulare questa interrogazione affinché la Giunta regionale “apra gli
occhi” e ponga fine a queste speculazioni che stanno colpendo l’area del
Portoguarese a danno del lavoro e dell’ambiente.
Ecco perché è necessario che la Regione Veneto
faccia emergere quali sono le relazioni tra le società sulle partecipazioni
societarie che ruotano attorno ai due grossi affari nell’area di Portogruaro,
le centrali a biomasse e l’interporto, finanziati direttamente o indirettamente
con denaro pubblico, così da chiarire, se ancora ce ne fosse il bisogno, gli
affari speculativi che si stanno facendo a scapito dei lavoratori e
dell’ambiente.
Pietrangelo Pettenò - consigliere regionale Federazione
della Sinistra Veneta
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