29/06/13

Gruppo Zignago: dalle centrali a biomasse all'interporto

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l'interporto di Portogruaro


Riporto integralmente un interessante Comunicato Stampa che dà notizia di un'interrogazione presentata lo scorso 28 giugno alla Giunta Regionale, da parte del Consigliere Regionale della Federazione della Sinistra Veneta, Pierangelo Pettenò.
E' curioso osservare, come il binomio centrali a biomasse ed aree interportuali viaggino a braccetto in tema di speculazioni ed affari fatti in barba al rispetto della salute e dell'ambiente e alla tutela del lavoro.
Non nascondo la mia personale amarezza e grande delusione, nel vedere come il territorio in cui sono nato e cresciuto, venga continuamente svilito ed umiliato a causa della latitanza di amministratori (dal Comune alla Provincia alla Regione) deboli o distratti (o entrambe le cose), che da troppo tempo ormai, hanno rinunciato a tutelare gli interessi e i diritti degli abitanti di queste terre, ad esclusivo vantaggio di privati, che con la scusa di portare lavoro, fanno il bello ed il cattivo tempo.
Spero veramente che le prossime elezioni Amministrative, portino una ventata di novità dentro le stanze dei nostri Comuni, con persone giovani e dinamiche, ma sopratutto con idee innovative e coraggiose, in grado di sottrarsi dalla lunga mano (invisibile ai più), che i soliti noti hanno da tempo fatto calare sopra le nostre teste.
Forse è un'utopia, o forse un'impresa ardua, ma la situazione attuale, se si vuole cambiare rotta, impone scelte radicalmente diverse dal passato, e una certa dose di coraggio che a ben vedere, agli attuali amministratori, manca totalmente.


QUALI INTERESSI SI NASCONDONO NEL PROGETTO DELL’INTERPORTO DI PORTOGRUARO? MENTRE SI LICENZIANO I LAVORATORI GLI AFFARI SPECULATIVI PROLIFERANO. IL PRESIDENTE ZAIA INTERVENGA A FARE CHIAREZZA E A DIFENDERE L’OCCUPAZIONE IN VENETO. 

Abbiamo presentato oggi un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere al presidente Zaia di fare chiarezza sul progetto dell’interporto di Portogruaro. Dopo aver presentato numerose interrogazioni relative ai problemi ambientali e occupazionali nell’area del Portogruarese, dopo un’attenta ricostruzione degli assetti societari e degli interessi che gravitano intorno alle aree dell’interporto, si chiede chiarezza sulle prospettive occupazionali, dato che appare evidente come alcune cordate imprenditoriali speculano sulla zona a scapito dei lavoratori.
La denuncia parte dalla premessa che gli investimenti dei grandi gruppi privati economici italiani sembrano essere indirizzati sia in energie rinnovabili espressi principalmente in progetti di centrali a biomasse, parchi eolici, auto elettriche, sia in costruzioni forsennate di interporti che, per quanto necessari sono divenuti eccessivi, essendone stati previsti ben ventiquattro, di cui solo per quanto riguarda il Nord-Est si richiamano quelli di Trento, di Verona, di Padova, di Venezia, di Cervignano e di Portogruaro.
Uno di questi è il Gruppo Zignago, che possiede la centrale a biomasse Zignago Power a Villanova di Fossalta di Portogruaro, un mero investimento speculativo disinteressato al mantenimento delle aspettative occupazionali, come abbiamo denunciato in più occasioni: questo, poi, già dall’anno 2005, si era avvicinato al mondo degli interporti e, attraverso la sua capogruppo “Industrie Zignago Santa Margherita SpA”, aveva acquisito quote della Portogruaro Interporto SpA, a cui partecipa anche la Regione Veneto e la Provincia di Venezia.
Sulle aree industriali di Portogruaro di proprietà della Prelios SGR SpA – riconducibile al Gruppo Pirelli Real Estate SpA-,  inoltre, pare si sia in presenza di uno scontro in materia immobiliare tra il Gruppo Pirelli ed il Gruppo Marzotto, con reciproche concessioni in materie di progetti strategici nel campo dell’intermodalità e delle energie rinnovabili.
Le Amministrazioni Pubbliche che hanno assunto le decisioni sulle aree di Portogruaro il più delle volte poi non abbiano sufficienti informazioni in materia di società finanziarie appartenenti ai grandi gruppi economici che, di fatto, sono liberi di attuare le più grandi speculazioni immobiliari passando “quasi” inosservati: nell’ultimo progetto di sviluppo dell’interporto, asseverato dallo stesso Comune si prevede, guarda caso, l’acquisto e la riqualificazione dei complessi aziendali e dei beni immobili di proprietà della società Pansac International, gruppo industriale che dava lavoro a 900 persone negli stabilimenti di Mira, Zingonia, Portogruaro, Marghera e Ravenna, molte delle quali rientrano peraltro nei circa 2633 creditori dell’azienda.
Tutto questo, corredato dallo studio dell’Unione Interporti Riuniti che ha ribadito solo pochi mesi la necessità di contrastare il prolificare di insediamenti logistici spesso frutto di pure speculazioni immobiliari, ha portato la Federazione della Sinistra Veneta a formulare questa interrogazione affinché la Giunta regionale “apra gli occhi” e ponga fine a queste speculazioni che stanno colpendo l’area del Portoguarese a danno del lavoro e dell’ambiente.
Ecco perché è necessario che la Regione Veneto faccia emergere quali sono le relazioni tra le società sulle partecipazioni societarie che ruotano attorno ai due grossi affari nell’area di Portogruaro, le centrali a biomasse e l’interporto, finanziati direttamente o indirettamente con denaro pubblico, così da chiarire, se ancora ce ne fosse il bisogno, gli affari speculativi che si stanno facendo a scapito dei lavoratori e dell’ambiente. 

Pietrangelo Pettenò - consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta

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