28/07/13

L'Italia vista dall'isola che non c'é!

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Purtroppo la pacchia è finita. 
Assieme alla mia famiglia, dopo due settimane trascorse all'isola che non c'è, sono rientrato in Italia.
Ovviamente, il rientro mi ha riportato immediatamente con i piedi per terra, o meglio, nella palude che ormai ha invaso questo triste paese chiamato Italia.
Oltre ad aver notato subito che il prezzo della benzina era aumentato, appena giunto a casa, ho trovato la cassetta della posta piena zeppa di "avvisi", pubblicità e... bollette! 
Una vera e propria doccia fredda! Ben tornato nel "belpaese" ho pensato.

Certo, direte voi, "le bollette le dovresti pagare anche all'isola che non c'è, se tu vivessi là".
Non è proprio così, rispondo io.

Ovvio, anche all'isola che non c'è si paga per vivere, ma è tutta un'altra storia!

Ad esempio, 43,5 litri di benzina (che corrispondono al pieno di un'auto di media cilindrata), costano "ben" 12 centesimi di euro! (4,22 Bolivar)
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Il costo dell'energia elettrica è praticamente inesistente, visto che mediamente, una casa dotata di soggiorno-cucina, due camere e due bagni, con due climatizzatori che lavorano come dannati tutto il giorno, non supera i 5 euro al mese.

La tassa sui rifiuti non sanno nemmeno cosa sia! Altrochè TARSU, TARES ecc.,  mangiatoie utili solo a sfamare gli appetiti della ladra politica e delle lobby che con essa va a braccetto.

Il riscaldamento per le abitazioni non serve, dal momento che per tutti e dodici i mesi dell'anno la temperatura è di 30° C di giorno e 25° C la notte, il tutto accompagnato da un gradevole venticello che ti accarezza anche mentre dormi con le finestre della camera aperte.

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Le spiagge dell'isola che non c'è sono veri e propri paradisi, ciascuna con le proprie peculiarità, dalla sabbia bianca e fine a quella più scura e grossa, dal mare piatto come una tavola a quello con le onde per fare surf o per divertirsi a tuffarcisi in mezzo, oppure puoi scegliere le bellissime spiagge popolate da pescatori e dalle loro coloratissime barche. 

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 (Playa Manzanillo)

Una giornata trascorsa in una di queste stupende spiagge caraibiche, ombrellone, servizio bibite e cocktails vari all'ombrellone, pranzo di pesce fresco appena pescato, acqua, birra, caffé, ecc, ad una famiglia come la mia (2 adulti e 2 bambini), non è mai costata più di 25 - 30 Euro.
Se si pensa che a Bibione, Lignano o Jesolo, solo l'ombrellone costa almeno 15-20 euro al giorno...!

Certo che non sono tutte rose e fiori, anche all'isola che non c'é, che come si sarà potuto intuire si trova in Venezuela, ci sono dei problemi, dovuti all'enorme divario economico che divide la società venezuelana:
o c'é il ricco ricco o il povero povero.
Però, posso assicurare di non aver visto nemmeno una sola persona depressa o triste come invece è la norma qui da noi.
C'é un'inflazione molto elevata, mentre gli interessi bancari sui c/c sono del 10% all'anno, e comunque, l'elevata inflazione, "grazie" al cambio non ufficiale (1 € = 30-38 Bolivar, mentre quello ufficiale è di 1 € = 8 Bolivar) non danneggia chi detiene valuta forte come dollari o euro.
Inoltre, c'é una propaganda politica molto marcata, con discorsi a reti unificate del Presidente Maduro (successore ed alter ego di Chavez, che per moltissimi venezuelani è come se fosse ancora vivo!).

Ad ogni modo, contrariamente a quanto vogliono farci credere i nostri ridicoli mass-media, non si può parlare di dittatura.
D'altronde, un Paese come il Venezuela, che può permettersi di regalare il petrolio e di mandare a fuck-off  gli americani (che invece qui in Italia sono i nostri padroni), non può godere della simpatia degli yankees e dei loro cagnolini al guinzaglio.

L'isola, che è un "porto franco" (c'é una tassazione favorevole su moltissimi prodotti, ma la benzina costa poco in tutto il Paese), è un luogo turistico molto frequentato da tutto il Sud-America, Colombiani e Brasiliani in particolare, nonché da molti europei e Nord-Americani durante i mesi freddi.

Gli italiani incontrati all'isola che non c'é, per il 99,9% dei casi, erano lì per valutare una possibile dipartita dal triste e decadente paese italico!

Questo particolare ha ulteriormente rafforzato la mia convinzione che ora è il momento giusto per togliere le ancore da un Paese il cui destino è già scritto, diretto com'é da un'élite trans-nazionale che sta portando a compimento il piano che prevede il collasso del sistema bancario per accentrarlo in un'unica entità sovranazionale europea.
Visti da laggiù, Letta & C. appaiono proprio per quello che sono: dei ridicoli burattini eteroguidati.

Ciò che invece mi ha colpito molto, riguardo agli italiani che già da alcuni anni vivono nell'isola, e che hanno dato vita al tour operator ITALCARIBE CLUB, al quale mi sono appoggiato per recarmi assieme alla mia famiglia sul posto, è che quest'ultimi, tutto ciò l'hanno già capito da molto tempo.
Guido, Davide e Lele hanno le idee molto chiare riguardo ai mali che affliggono l'Italia, e sanno che fino a quando non avverrà il collasso definitivo, non ci saranno le condizioni giuste per rientrare!

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Se la maggioranza degli italiani capisse veramente le vere cause e sapesse identificare i veri responsabili di quello che sta accadendo al nostro disgraziato paese, i fantocci che si fanno chiamare politici e i loro padroni della finanza trans-nazionale che tirano i fili, sparirebbero in poche settimane, e finalmente si potrebbe tornare ad essere un paese normale.
Purtroppo, con i se e con i ma, non si è mai andati da nessuna parte, perciò la soluzione che si prospetta per ciascuno di noi è esclusivamente individuale.

L'isola che non c'é, Isla Margarita, esiste, e seppur nulla a questo mondo è perfetto, per molti italiani che hanno voglia di fare e di vivere più sereni, potrebbe rappresentare il posto ideale dal quale ricominciare. Guido, Davide, Lele, si augurano di poter contare sulla presenza di una comunità italiana sul posto via via sempre più numerosa, con la quale poter continuare a crescere e sentirsi sempre più come a casa in Italia, però con il sole ed il sorriso sulle labbra tutto l'anno.

2 commenti:

  1. ciao,
    tempi duri..se non per tutti per molti

    http://intermarketandmore.finanza.com/un-mondo-che-cambia-crollano-i-margini-aziendali-e-la-produttivita-del-lavoro-57231.html

    http://ugobardi.blogspot.it/2013/05/il-picco-della-tecnologia.html

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  2. Grazie per gli interessanti articoli segnalati. Futuro buio per molti...
    Ciao

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