I MONITI DI CHI DOVREBBE TACERE!

di Fabio Pupulin

Sulla pagina locale de Il Gazzettino di venerdì 1 marzo, è apparso un curioso articolo, a firma di Luciano Sandron, dal titolo "Il monito di Anastasia al Movimento 5 Stelle", in cui si riportano le esternazioni del sindaco di Fossalta di Portogruaro, Paolo Anastasia, riguardo agli emolumenti che i parlamentari del Movimento 5 Stelle percepiranno.

Secondo Anastasia, i "grillini", pur riducendosi lo stipendio del 50%, guadagnano troppo rispetto a chi, sindaco come lui, "si dedica a tempo pieno all'esercizio della sua funzione".

Continua Anastasia: "Io ho votato per un'Italia Giusta: per giusta intendevo e intendo anche che chi si dedica a tempo pieno alla politica deve ricevere un'uguale indennità!" (E' a caccia di soldi questo?).

Giusto, bravo, e allora perché ha votato per un' "Italia Giusta!", cioè per quel PD i cui parlamentari non si sognano nemmeno di dimezzarsi lo stipendio e neppure rinunciano all'assegno di fine mandato?

L'"assegno di fine mandato", caro Anastasia, consiste in quella bella somma di denaro (circa 784 euro al mese), che ogni parlamentare percepisce dopo che ha finito il suo mandato in parlamento, sia perché non è stato più rieletto, sia perché si è volontariamente "pensionato".

Nel primo caso ad esempio, quello dei non rieletti, possiamo trovare Gianfranco Fini, che dopo trent'anni di duro lavoro dentro le aule parlamentari, oltre agli stipendi milionari, ha intascato 250.000 euro di "buona uscita".

Nel secondo caso, cioè dei parlamentari che volontariamente non si sono ricandidati, possiamo ritrovare lo stalinista D'Alema, cioè un capobastone di quel partito per l'"Italia Giusta" per cui lei ha votato, che, come "buona uscita", si è portato a casa la bellezza di 217.000 euro.

I parlamentari del Movimento 5 Stelle, in base al loro regolamento interno,  rinunciano espressamente anche all'assegno di fine mandato.

Inoltre, sempre il M5S, rinuncia ai "rimborsi elettorali"; si tratta di 42 milioni di euro che ritornano nelle casse dello Stato.

Il partito per cui lei ha votato, a quanto pare, non ha nessuna intenzione di restituire i quasi 50 milioni di euro di "rimborsi elettorali".

 I  "rimborsi elettorali", come lei ben sa, sono una truffa legalizzata che anche il suo "partito giusto", a suo tempo, votò per aggirare l'esito del referendum con il quale, nel 1993, il popolo italiano aveva bocciato il "finanziamento pubblico ai partiti".

Oltretutto, non mi sembra che lei faccia "solo" il Sindaco, visto che ha anche altri incarichi ben retribuiti presso altri Enti, quindi non pianga il morto!

Inoltre, si ricordi che votare per un'Italia Giusta, come lei ama ricordare, significa anche pretendere che i partiti, attraverso le fondazioni, stiano alla larga dalla gestione "ladresca" delle banche, come dimostra il caso PD-MPS. 

Una banca storica, che ora rischia di chiudere e che in molti oramai chiamano Monte PACCHI di Siena. 

Di questo, possiamo ringraziare soprattutto il suo partito "Giusto"! Senza contare le altre infinite questioni poco nitide in cui il suo partito di "giusti" è immischiato!

Anastasia, per caso, non sarà mica che ha sbagliato a votare partito?

Oppure ha un po' di strizza per quello che potrebbe succedere alle prossime elezioni?