05/06/13

CHI HA DETTO CHE IL SINDACO NON PUO' BLOCCARE LE CENTRALI?

http://www.eco-newsperiodico.com/media/145371/centrale_biogas-586x389.jpg?width=670&height=200&crop=auto
(di Fabio Pupulin)

Un business enorme, garantito dai lauti incentivi pubblici che questi impianti per la produzione di inutile energia elettrica percepiscono. 

Gli incentivi si chiamano "certificati verdi", dove il termine "verdi", non sta ad indicare che l'impianto è ecologico e migliora la qualità dell'aria (come affermò a suo tempo l'ex sindaco di Fossalta, Penegai), ma che lascia al verde la tasche dei cittadini, che con le loro bollette energetiche li sovvenzionano.

L'Italia paga le bollette energetiche più care d'Europa proprio a causa dei "certificati verdi", e se ne è accorto anche il presidente dell'Authority, Guido Bortoni, che ha candidamente ammesso che il costo è destinato a salire e raggiungerà il picco nel 2016! (clicca qui per leggere l'articolo).

Paga sempre il cittadino, mentre gli speculatori privati fanno affari d'oro e si servono degli scribacchini di regime affinché sporchino le pagine dei giornali con articoli ridicoli ed offensivi nei confronti delle persone che leggono e della loro intelligenza.

Il riferimento all'articolo apparso su Il Popolo la scorsa settimana, è puramente voluto
Un giornale diocesano di quella portata, ha bisogno di ospitare simili bestemmie per ammansire e tranquillizzare le sue pecorelle smarrite?

Ed i biogassisti e biomassisiti, hanno bisogno di scendere a simili bassezze per giustificare agli occhi dell'opinione pubblica i loro affari a discapito della salute delle persone?

I politicanti di casa nostra e gli pseudo-ambientalisti a comando invece?
Come sempre silenti, e quando parlano vomitano bestialità!

Qui a Portogruaro ad esempio, non hanno nemmeno il coraggio di dire pubblicamente che l'inceneritore di olii vegetali Ceréal Docks di Summaga, funziona dal mese di dicembre 2012, in compenso, però, fanno sparire dalla zona le centraline per il monitoraggio delle PM 2,5!

Mistificatori e codardi simili, che dimostrano di fregarsene della salute delle persone e, soprattutto dei bambini, meriterebbero immediatamente una denuncia penale!

Fanno bene a starsene zitti, e possibilmente a non farsi vedere troppo in giro, perché agli occhi dei più, appaiono indisponenti.

Sotto, riporto un breve ed interessante articolo tratto dal blog "sgonfiailbiogas", in cui si parla del Sindaco di Carceri, un piccolo comune vicino a Lendinara, Tiberio Businaro, che si è opposto ed ha bloccato alcune centrali a biogas e a biomasse che dovevano sorgere sul territorio da egli amministrato. 

Poche parole e fatti concreti, fantascienza per i nostri pavidi burocrati locali.
Infatti, certi risultati si ottengono se c'è onestà intellettuale e coraggio, qualità del tutto assenti negli amministratori di queste parti, che finora ci hanno presi solo per i fondelli.



L’INCONTRO Una battaglia contro gli impianti a biomasse iniziata nel 2008. Amministrazione assente

La testimonianza del sindaco di Carceri, ospite del comitato Lasciateci respirare

Samantha Martello LENDINARA – Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, è riuscito a bloccare l’insediamento di alcuni impianti a biomassa sul territorio del suo Comune, e lo ha raccontato a Lendinara, nell’incontro organizzato dal comitato Lasciateci respirare, nell’aula magna della scuola media. Relatore della serata è stato il primo cittadino del Comune padovano, che ha portato la propria esperienza di amministratore chiamato a dover fare i conti con diverse richieste di insediamento di impianti a biomassa nel territorio di Carceri. Tutto comincia nel 2008, con una richiesta di insediamento di un impianto a pirogassificazione che avrebbe utilizzato la pollina. Si costituisce il Comitato No fly zone, che si schiera da subito contro l’impianto, la cui vicenda arriva anche alla trasmissione televisiva Report. “Eletto sindaco, ho studiato il progetto e insieme all’assessore all’ambiente abbiamo cercato di capire come potevamo muoverci”, ha spiegato Businaro, che ha tirato il freno a mano della pratica in questione, mettendo sul tavolo aspetti come il piano del traffico e gli interventi di perequazione. Appena stoppato questo progetto, arriva però la richiesta per un biodigestore, anche questo fermato così come la richiesta per un altro impianto analogo, ricorrendo in questo caso al rischio idrogeologico legato all’area in cui sarebbe dovuto sorgere. E nel 2011, lo stop ad altri due impianti a biomassa. “Ci sono sempre delle soluzioni, se c’è la volontà di trovarle. A volte però un amministratore si trova la patata bollente e a quel punto deve dimostrare di saper agire con coraggio – ha commentato Businaro -Un sindaco lo è indipendentemente dal numero dei cittadini del suo Comune e gli strumenti normativi sono gli stessi”, ha aggiunto Businaro, informando che altri amministratori si sono rivolti a lui per avere consigli su come muoversi in questo tipo di situazioni. Ancora una volta, nel corso della serata, è stata stigmatizzata l’assenza dell’amministrazione comunale; eccezion fatta per i consiglieri Guglielmo Ferrarese della Lega Nord e Nabeel Bassal di Scelta Democratica. “Questi impianti fanno male alla salute, non portano alcun beneficio al territorio e sono fatti solo per motivi di pura speculazione”, ha ricordato Ferrarese. E dal Comitato Lasciateci respirare: “I nostri amministratori sono stati informati della situazione, anche attraverso la documentazione messa insieme dalla Consulta di Saguedo, Campomarzo e Barbuglio. Non potranno quindi dire, noi non sapevamo”. 

(Michele Corti)



1 commento:

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