09/06/13

In Turchia protestano anche i cani! In Italia, neanche un cane!

Il cane che protesta contro Erdogan e diventa una celebrità mondiale





In questi giorni, stanno girando in rete le foto di un cane che, con il suo padrone, sta prendendo parte alle proteste contro il governo turco guidato da Erdogan.
Legittima o meno, telecomandata dagli USA o meno, la protesta di massa da parte di una parte del popolo turco, sta facendo il giro del mondo.
Perfino le tifoserie delle squadre di calcio più prestigiose del Paese, Fenerbache e Besiktas, si sono unite ed hanno marciato insieme a Istanbul, contro il governo.

La miccia che ha fatto scoppiare l’indignazione popolare, è stata innescata dal piano di ristrutturazione di piazza Taksim e Gezi Park, che prevede la costruzione di un centro commerciale, un hotel di lusso o appartamenti.
Le manifestazioni delle ultime settimane, sono state innescate proprio dalla protesta contro il piano di ristrutturazione dell'area, che prevede l'abbattimento di 600 alberi a Gezi Park. E si sono diffuse in tutta la Turchia, dopo che venerdì 31 maggio la polizia ha represso violentemente un sit-in a Istanbul.

Altro motivo che ha scatenato la protesta, è da attribuire al fatto che, il "piano di ristrutturazione" della piazza e dal parco Gezi, avrebbe di fatto, eliminato gli spazi a disposizione dei cittadini per riunirsi.

In Italia, una protesta che nasca per questi motivi è impensabile.
Nelle città, oramai quasi completamente cementificate e sommerse dal traffico, quando vengono eliminati gli ultimi piccoli parchi per lasciare posto alle speculazioni edilizie, quelli che protestano sono pochi, li si può contare sulle dita delle mani, e  il massimo della protesta consiste in un ricorso al TAR o, più spesso in qualche improperio al bar, davanti ad uno spritz.

Basta guardare quello che avviene  nella stragrande maggioranza delle nostre città, piccole o grandi che siano, dove i PAT (Piano di Assetto del Territorio -il vecchio Piano Regolatore-), non fanno altro che prevedere aumenti delle cubature di cemento, in combutta con i soliti studi di progettazione e le solite imprese che si aggiudicano gli appalti.

Senza contare che, a capo delle istituzioni, siedono, o meglio, sono sedimentati, personaggi ormai da tempo immemorabile, la cui età media si aggira sui 65-70 anni, con punte anche ben superiori.
Sarebbero questi giovanotti, spesso e volentieri anche semianalfabeti, a doverci traghettare fuori dal pantano in cui ci troviamo tutti, e a dover disegnare il futuro delle nuove generazioni?

Si pensi, a titolo di esempio, al presidente Napolitano, un novantenne, rieletto da quasi tutto il Parlamento (ad eccezione dei 5 Stelle), con un'ovazione finale!
Brutto segnale, bruttissimo, perché significa che il sottopotere (il vero potere, sta all'estero, UE, USA), sta mantenendo lo status quo, a discapito della libertà e del futuro di milioni di persone, che si trovano privati di qualsiasi possibilità di attuare un cambiamento, una vera riforma del sistema paese (che non ha nulla a che vedere con il distorto concetto di cambiamento propugnato dai cosiddetti "riformisti" di area piddina!).

Votare non serve a nulla, perché, grazie ad una legge elettorale ignobile, i parlamentari vengono scelti a priori dalle segreterie dei partiti, mentre i mezzi di "informazione", sono controllati dagli stessi partiti.

Mentre veniamo quotidianamente anestetizzati con falsi problemi, (Presidenzialismo o il semipresidenzialismo, matrimoni gay e pari diritti delle coppie di fatto, ecc.), o presi in giro da promesse che non verranno mai mantenute (abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, nuova legge elettorale, abolizione di tasse varie, ...), ogni giorno il Paese Italia perde centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro, a causa delle politiche economiche e ultraliberiste imposte dalla finanza internazionale ed avvallate da una classe politica parassitaria, ignorante e dannosa.

Il tutto perfezionato dall'adozione di una moneta unica (l'euro), comperata dagli stati da dei banchieri privati dietro il pagamento di un tasso di interesse che non può far altro che creare altro debito su quello già esistente, indebitando gli stati stessi all'infinito. O meglio, fino all'esplosione, al default.

Ma queste cose, è meglio non dirle, meglio sguinzagliare Saviano e gli altri utili idioti, eretti a paladini dell'antisistema, a parlare di mafia e traffico di cocaina ed a vendere i loro libri.

Non sia mai che qualcuno si svegli dal torpore cominciando a capire le vere cause di molti dei nostri mali e ad identificare i suoi veri responsabili.
Non sia mai che, anche in Italia, qualche cane cominci a protestare.

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