28/08/13

IO NO!

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Io no!
Io non ci sto a rimanere in un paese fallito ad aspettare ed a sperare nella "ripresa" che non c'é ed a credere alle balle spaziali che i politicanti in carriera continuano impunemente a raccontarci.

Troppo debito, troppa disoccupazione, troppe tasse e, fra l’altro, tutto in ulteriore aumento, troppi politicanti idioti, incapaci e ladri, conniventi con un certo sistema “imprenditoriale” che vive solo grazie a sovvenzioni pubbliche.

Troppa delinquenza che aumenta ogni giorno di più e che rimane impunita, troppe strade buie alla sera “grazie” alla spending review imposta dall’UE e dall'esecutore fallimentare Monti, troppa burocrazia, troppa ingerenza del fisco nelle nostre vite, troppa gente depressa ed intenta solo ad arrivare a fine mese senza poter più progettare il futuro per sé e soprattutto per i propri figli.

Figli che, in un simile contesto, avranno quasi certamente un futuro da dipendenti precari  in qualche fabbrica di veleni o in qualche catena straniera di ipermercati aperti tutti i giorni, 24 ore su 24, senza tutele e forme previdenziali  e con bassi stipendi.

Io no!
Io non nutro alcuna speranza che le cose cambino, quando coloro che dovrebbero cambiarle sono i primi responsabili della situazione in cui ci troviamo.

Io non sto a pensare come dovrebbero essere le cose, io prendo atto di come le cose sono nella realtà, e di come il sistema sia bloccato ed arroccato su stesso nel disperato tentativo di mantenere lo status quo a discapito di milioni di persone ignare ed ingenue.

Io non sto più a perdere tempo a leggere o commentare “notizie” e gossip su pagliacci e mignotte di stato che hanno svenduto anche la loro dignità pur di continuare a fare la "bella vita", mentre una casta di pennivendoli, tutti i giorni scrive bestemmie sui giornali.

Io amo la libertà, amo progettare il mio futuro in prima persona e non voglio che siano dei burocrati ladri ed idioti a farlo, in nome e per conto del dio denaro e del dio potere, cioè di un dio che appartiene solo a loro!
   
Io amo pensare che i miei figli, davanti a sé, abbiano un futuro degno di essere vissuto da uomini il più possibile liberi, e non invece che siano condannati ad una esistenza grigia, da schiavi, perché costretti a soddisfare le esigenze “di mercato” dettate dalla finanza e dalle banche.

Io no!
Io non sto qui a piangermi addosso ed a rovinarmi il fegato e la salute mentre dei giullari senza spina dorsale, che non hanno mai lavorato un solo giorno nella loro vita, decidono della mia vita e di quella dei miei figli.

Io no!
Io non continuo a rimanere in un paese dove ho la certezza matematica che una famiglia normale, lavorando onestamente, non ha alcuna possibilità di risparmiare e di garantirsi un futuro decoroso.
 
Io no!

7 commenti:

  1. Ciao Fabio, molto condivisibile quanto da te scritto, la mia famiglia rientra nel quadretto; vorrei però focalizzare l' attenzione sull' imminente conflitto che interesserà le più grandi potenze del pianeta. Prima di cambiare aria facciamo un corteo anti NATO almeno per palesare il nostro disappunto? Per richiedere (utopia) che gli aerei non sorvolino il territorio italiano e che i nostri militari non vadano a collaborare anche stavolta. L'italia ripudia la guerra...

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    1. Ciao Andrea, famiglie che rientrano nel "quadretto" ce ne sono in abbondanza, purtroppo molte di esse non ne sono ancora convinte! In quanto a cortei, per quanto nobili siano gli intenti, allo stato attuale in cui il sistema occidentale è degenerato, li trovo inutili, ma soprattutto pericolosi, perché potrebbero prestare il fianco a coloro che comodamente seduti sulle loro poltrone, aspettano solo il momento giusto per creare disordini e poter così restringere ulteriormente le libertà.
      Resto dell'idea che sia meglio "affamare" il sistema mandandolo in bianco.
      Ovviamente si tratta del mio punto di vista.

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    2. Sono convinto pure io che un corteo di pochi sfigati del partito del NO non possa alcun modo modificare il corso degli eventi ma mi farebbe stare un po' di più con la coscienza a posto. Sarebbe se non altro l' occasione per dare un altro punto di vista a chi assorbe passivamente la propaganda filo Usa / Israele (basta scrivere Israele e già devi essere classificato antisemita o non antisemita). Credo comunque che il concetto di popolo o comunità esista solo sulla carta...ormai l' egoismo ha vinto e anche io quindi mi faccio i miei affari e penso al mio orto e che gli altri si in...(che tristezza). Ognuno si scavi la propria fossa della forma che vuole. Mandi

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    3. Il corso degli eventi non si modifica nemmeno se il corteo invece che essere formato da pochi "sfigati" fosse assai numeroso. Storicamente le guerre non sono mai state intraprese o interrotte perché era la gente in piazza a chiederlo. Perfino la guerra scatenata dagli americani in Vietnam, nonostante le migliaia di manifestazioni contro, fu interrotta solo quando il numeri dei morti, le spese e il panorama internazionale mutato, fecero propendere per l'arresa. Altro bell'esempio è fornito dal G8 di Genova del 2001, in cui decine di migliaia di persone pacifiche che manifestarono, si ritrovarono sotto i colpi dei manganelli e l'opinione pubblica fu convinta che i "black block" fossero reali e non invece formati da tanti infiltrati delle "forze dell'ordine". Per quanto riguarda l'aspetto della "coscienza a posto" lo condivido, anche perché l'ho provato sulla mia pelle parecchie volte, ma purtroppo, volendo guardare la questione in maniera realistica (non egoistica), il concetto non cambia di una virgola, perché, oltre al rischio di infiltrazioni come al G8 del 2001, vi prenderebbero parte persone già sensibili al problema (la minoranza della minoranza), mentre tutti gli altri continuerebbero semplicemente a cibarsi della spazzatura datagli in pasto da giornali e tv! Guarda cosa sta succedendo ora: il burattino Obama, il PREMIO NOBEL PER LA PACE, che dichiara guerra alla Siria (guerra LAMPO pero!), e nessun mezzo di "informazione" che lo dice. E intanto masse di miloni di persone se lo sono dimenticato e sono convinte che in Siria ci sia davvero un regime cattivo che ammazza tutti quanti. E' una lotta impari e frustrante se non disponi dei mezzi di controllo del consenso. Ciao

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  2. Ciao,
    libertà? progettare il futuro? dove andare tra catastrofi naturali globali e economia emergenti di carta pesta?

    ma guardate come siamo presi..
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/20/da-napoli-a-new-york-ecco-citta-a-rischio-inondazioni-per-proteggersi-necessari/688082/

    non parliamo poi di questa "perla" ben dettagliata:

    http://ugobardi.blogspot.it/2013/08/legitto-e-la-bomba-malthusiana.html



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  3. @federico

    Guarda che caso, ci sono sempre gli "amici" americani di mezzo! La libertà in assoluto lo sappiamo tutti che non esiste, come del resto la "democrazia", ma scrollarsi da addosso questa cappa di marcio che affossa l'Italia e gli italiani è una cosa giusta.
    Per il resto si vedrà, il futuro nessuno di noi è in grado di prevederlo, mentre cercare di progettarlo non credo sia da condannare a priori!

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  4. Fabio la mia non era una provocazione..era disperazione!

    Molti si dirigono verso Nord,(specie marine in primis) non dimentichiamo i 30°C raggiunti in Lapponia nei mesi scorsi!

    Ci sono molti problemi "terrestri" che si stanno accatastando uno sopra l'altro.Una gabbia senza precedenti..

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