Sul blog di Beppe Grillo, ieri è apparso un interessante articolo che spiega in maniera molto chiara i motivi per cui l'Europa dell'euro, ed in maniera particolare l'Italia, stanno vivendo questa crisi epocale.
Molti aspetti inerenti la questione sono stati trattati più volte anche su questo blog, come su diversi altri blog indipendenti che si possono leggere in rete.
Quanto scritto da Grillo o chi per lui, rispecchia in pieno la tragica situazione economica e sociale in cui l'Italia è sprofondata e sempre più sta sprofondando.
Il fondo non è ancora stato toccato...Grecia e Portogallo, anche se nessuno ne parla più, sono dietro l'angolo.
LA GUERRA DELL'EURO (www.beppegrillo.it)
Dal 25 febbraio,
data delle elezioni italiane, il mercato azionario ha registrato +8% in Italia,
in linea con quello europeo. Dal primo agosto, dopo la sentenza di condanna per
Berlusconi, si è avuto un +5% per il mercato italiano contro +3% per quello europeo
e, sul fronte spread, non si sono visti particolari scossoni. Come è possibile?
Eppure era ovvio che i mesi estivi ci avrebbero portato sull'orlo della crisi
di governo. E’ difficile pensare che il mercato si aspetti le tanto attese
riforme da un governo
logorato dalla gazzarra politica degli
ultimi mesi. Con o senza Berlusconi la precarietà del governo Letta è evidente.
Nonostante le minacce e i rischi di punizione da parte dei mercati e lo
spauracchio spread sventolati da Letta e Napolitano ad ogni possibile crisi
governo gli investitori non hanno dato peso alle vicende italiane. Perché?
Gli investitori non sono stupidi e sanno benissimo cosa succederà sul fronte delle
riforme in Italia: nulla! La verità è che i mercati sono andati oltre e hanno
visto nella debolezza politica italiana una rassicurazione. L’inevitabile
commissariamento dell’Italia da parte dell’Europa. Entro fine anno infatti
diventerà esplicita la crisi economica che ci obbligherà a chiedere il sostegno
al fondo salva Stati (ESM) e allo scudo anti spread (OMT).
E’ questo che tiene tranquilli i mercati: "bad news is good news" per loro. Un’Italia con le manette, sotto tutela europea è la loro principale garanzia che l’Italia nel breve non fallirà e che Bruxelles e Francoforte isseranno la bandiera dell’austerità, quella vera e dolorosa, imponendo, in cambio degli aiuti europei, riforme capestro. Questo renderà l’Italia uguale a Grecia e Portogallo.
E’ questo che tiene tranquilli i mercati: "bad news is good news" per loro. Un’Italia con le manette, sotto tutela europea è la loro principale garanzia che l’Italia nel breve non fallirà e che Bruxelles e Francoforte isseranno la bandiera dell’austerità, quella vera e dolorosa, imponendo, in cambio degli aiuti europei, riforme capestro. Questo renderà l’Italia uguale a Grecia e Portogallo.
L’Italia è nei fatti già commissariata
dall’Europa:
- Sono il Fondo Monetario (FMI) e la BCE a dirci quanta pulizia dobbiamo fare nei
bilanci delle nostre banche, non l’ABI o la Banca d’Italia.
- E’ Almunia, vice presidente della Commissione
Europea, che ha detto a Cernobbio come ricapitalizzare il MPS senza che
Saccomanni o Profumo abbiano battuto ciglio.
L’Europa non ci consente di nazionalizzare MPS per via dell’impatto sui conti pubblici nonostante negli ultimi anni tutti i Paesi europei hanno liberamente deciso come e quando salvare le loro banche per non gravare sui conti pubblici (RBS, Dexia, Commerzbank, Bankia, Raiffeisen, KBC solo per citarne alcune). All’Italia, priva di spina dorsale politica, non è concesso.
L’Europa non ci consente di nazionalizzare MPS per via dell’impatto sui conti pubblici nonostante negli ultimi anni tutti i Paesi europei hanno liberamente deciso come e quando salvare le loro banche per non gravare sui conti pubblici (RBS, Dexia, Commerzbank, Bankia, Raiffeisen, KBC solo per citarne alcune). All’Italia, priva di spina dorsale politica, non è concesso.
- E’ la Commissione Europea
a decidere le misure economiche della manovra finanziaria. Per questo il
commissario europeo finlandese Olli Rehn ha dato un'audizione in Parlamento per
dettare le condizioni dell’Europa.
- Sono i vincoli esterni del Fiscal Compact a guidare la politica economica in Italia
con interventi recessivi nell’interesse dei creditori tedeschi, e non degli
italiani. Il mantra del 3% di deficit, madre di tutte le misure economiche per
Letta e Saccomanni, vale solo per l’Italia. La Spagna quest’anno avrà
infatti un deficit del 7% e la
Francia del 4.5%.
Bisogna prendere atto che siamo già calpesti e derisi,
già governati dall’Europa, già sudditi. Monti e Letta si sono affrettati ad
inchinarsi a sua altezza Merkel appena eletti, ma non hanno avuto il coraggio e
l’onestà di rendere esplicito questo commissariamento agli italiani. Abbiamo ceduto la nostra
sovranità all’Europa
senza nulla in cambio, anzi, abbiamo finanziato con 50 miliardi di euro (di
maggiore debito pubblico) sostegni europei agli altri Paesi della periferia
anziché destinarli ai crediti delle PMI nei confronti della pubblica
amministrazione.
L'ossessione di Napolitano e Letta per la
stabilità altro non è che una parvenza di governo con quattro burattini a Roma
manipolati da Bruxelles. Letta è perfetto per questo ruolo. Punta alla foto di
gruppo al G7 in Italia nel 2014 da appendere in camera accanto a quella di
Andreotti e Napolitano.
L’Italia è in coma. E’ l’esplosione del debito privato, in prevalenza
delle nostre banche verso la BCE ,
originatosi nel regime a cambi fissi dell’Euro, a rendere insostenibile il
nostro debito pubblico. Bisogna guardare alla bilancia commerciale oltre che al
debito pubblico. Solo se si riconosce che l’ingresso nell’Euro ha tarpato le
ali alla già scarsa competitività italiana si potrà iniziare un vero dibattito.
L'euro ha agito da acceleratore della crisi. Va messo in discussione il tema
della sovranità monetaria per riformare il Paese. Pretendere di farlo in questo
Euro, a queste condizioni di austerità, in tempi brevi e con questa classe
dirigente è pura utopia.
C'è stata una guerra, la guerra dell’Euro e come
dopo ogni guerra persa ci
sono i debiti di guerra da
regolare. La guerra l’ha vinta la
Germania che ora reclama i suoi 700 miliardi di euro di
crediti concessi alla periferia dell'Europa, di cui 200 miliardi dall'Italia.
Vanno avanzate proposte su come gestire e regolare i debiti di guerra per
evitare il nostro fallimento.
Sono passati tre anni di recessione,
disoccupazione e crollo dei consumi e la situazione è peggiorata. L'Euro ha
scaricato su lavoratori e pensionati aggiustamenti di competitività con gli
altri Paesi dell'area Euro ottenibili solo con austerità e disoccupazione. I
media in difesa dell’establishment ignorano completamente un legittimo
dibattito sull’Euro. Colpevoli e complici. Il
M5S è l'unico in Parlamento a parlare di sovranità monetaria e di signoraggio.
I cittadini si stanno informando. Più
Europa e meno banche. E' necessario un nuovo concetto di Europa,
solidale e veramente comunitaria. Il ruolo dell'Italia in Europa è
fondamentale, ma dobbiamo ridiscutere le condizioni in cui partecipiamo, a
partire dall'emissione di eurobond che tutelino le economie più deboli, di una
rinegoziazione del debito pubblico e della cancellazione del Fiscal Compact, un
nodo scorsoio che impiccherà il nostro Paese.
Intervento che condivido. D'altra parte gli stessi amministratori germanici hanno bloccato il famigerato e folle "fiscal compact" nell'applicazione presso la loro amministrazione finanziaria. D'altra parte ogni stato ha un origine ed una fine. La fine politica della repubblica italiana si sta avvicinando. Ritengo plausibile entro la prossima decade, a meno di rivolte violente della popolazione residente. Ma questa politica economica si rivolterà contro la stessa unione europea. Il crollo dello stato italiano porterà ad una serie di crolli a catena...
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