10/12/13

ISTITUZIONI ILLEGITTIME


Il parlamento italiano è illegittimo, ed a stabilirlo è stata la sentenza, seppur tardiva, della Corte Costituzionale del 4 dicembre scorso.
Neanche a farlo apposta, negli stessi giorni, la Corte dei Conti (anche se con un ritardo di "soli" 20 anni), ha stabilito l'indebita appropriazione da parte dei partiti politici di 2,3 miliardi di euro, cioè dei cosiddetti "rimborsi elettorali" che un referendum del 1993 aveva abolito.

Le proteste di questi giorni contro il governo e il parlamento, pur tra tante perplessità, dubbi ed interrogativi, stanno prendendo vigore di ora in ora.
Inoltre, nella storia di questa repubblica, non si era mai visto i poliziotti togliersi il casco in segno di condivisione delle motivazioni della protesta:

«I motivi che hanno spinto molta gente ieri a scendere in piazza li condividiamo. Le tasse troppo alte, gli stipendi bloccati, il disagio economico a cui dobbiamo sottoporre le nostre famiglie li viviamo sulla nostra pelle. E anche noi non ce la facciamo più»;
ed ancora: Noi agenti di polizia guadagniamo 1.300 euro al mese, viviamo una situazione di estrema difficoltà, quando facciamo ordine pubblico stiamo tutto il giorno in strada. Ci tagliano gli straordinari. La verità è che anche noi non ne possiamo più. E se la situazione non cambia, e anche piuttosto in fretta, molti vorranno legittimamente unirsi alla protesta con gesti di disobbedienza civile. Si può dar loro torto?».

Queste le parole di uno dei poliziotti che ieri a Torino si sono tolti il casco antisommossa in segno di sostegno alle tante persone che manifestavano, e queste sono parole che dovrebbero far riflettere, e non poco, i cosiddetti "rappresentanti delle istituzioni"!

Ovviamente, i marci mezzi di "informazione" italiani, controllati e manipolati dagli stessi soggetti che sono oggetto della contestazione, stanno sottacendo la reale portata di una protesta che, per la prima volta dal secondo dopoguerra, nasce dal popolo ed è slegata da qualsiasi partito o da ridicole sigle sindacali.

La protesta infatti, è orfana delle solite bandiere tenute sotto naftalina ed usate alla bisogna solo per tornaconti elettorali e di immagine da parte dei soliti opportunisti legati a doppio filo al "palazzo".

Questa volta, partiti e sindacati si guardano bene dall'appoggiare una forma di rivolta che li vede coinvolti in prima persona.

Non è nemmeno corretto far passare la mobilitazione generale di tantissimi cittadini come la "protesta dei forconi" come stanno facendo i mass-media nostrani, perché a scendere in strada ci sono moltissime persone che con il movimento di Ferro non hanno proprio nulla a che vedere. 
Ma si sa,  in Italia, qualsiasi forma di dissenso deve sempre essere ricondotta ad una qualche sigla.

Tutto come previsto, penseranno i grassi "rappresentanti" delle istituzioni, ed infatti, per prevenire simili scenari, è stata creata la polizia europea antisommossa, l'EUROGENDFOR (qui), come ci spiegava tempo addietro il  freddo e mediocre eurocrate Mario Monti.

Ma come succede spesso, anche i dittatori in giacca e cravatta che si definiscono "democratici", non possono prevedere tutto, e molto spesso gli eventi prendono pieghe e strade fino a prima impensabili.

Intanto, mercoledì 11 dicembre, in previsione di una nuova grandinata di tasse, che vanno sotto il nome di Legge di Stabilità, il parlamento voterà la fiducia al governo.
Tra illegittimi ci si intende...

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