Ho lasciato l'Italia da tre mesi, mi sono lasciato alle spalle il freddo, il buio e la pesante cappa di depressione economica e sociale che attanaglia il Belpaese e gli italiani da quasi sei anni, in un crescendo che pare non avere mai fine.
Mi sono lasciato alle spalle anche il patetico teatrino quotidiano messo in piedi dai buffoni di professione della politica e dai loro burattinai.
La mia non è stata una fuga, ma un abbandono meditato ed il più possibile pianificato, anche se "inventarsi" la seconda parte della propria vita a 10.000 chilometri di distanza può riservare sorprese ed imprevisti; l'importante è esserne consapevoli ed essere disposti a lottare.
Ad ogni modo, è meglio faticare, sudare e rischiare per crearsi un futuro migliore, piuttosto che continuare a rimanere sopra ad una nave chiamata Italia che sta affondando inesorabilmente.
In un certo senso, lasciare l'Italia, è come decidere di lasciare la donna con cui stai perché continua a metterti le corna nonostante tu te ne accorga ogni volta, ed ogni volta, nonostante ti prometta in ginocchio di non farlo più, inevitabilmente te le pianta di nuovo!
In una simile situazione, a meno che non si sia masochisti, è meglio rischiare di rimanere senza donna piuttosto che morire sotterrato dal peso e dal malessere causato da chili di corna!
Mi rendo anche conto che decidere di lasciare tutto per cercare miglior sorte altrove, non è una soluzione alla portata di tutti, dal momento che tante persone, per i più svariati motivi (condizioni economiche, legami effettivi, vincoli, età, ecc) non sono in grado di farlo, ma è altrettanto vero che ci sono molte persone che pur sentendo la necessità di dare una svolta alla propria vita e, pur avendo la possibilità di farlo, non riescono a trovare il coraggio e la giusta motivazione per agire.
Nulla è facile, nulla è scontato, ma se mai si osa, mai si ottiene nulla in grado di andare al di là del solito grigiore quotidiano...e la noia, la ripetitività e l'assenza di stimoli e speranza sono nemici della vita.
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