07/02/13

Faccioni elettorali

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di Fabio Pupulin

La data del 24 febbraio si avvicina in gran fretta e, come sempre, la campagna elettorale che precede l'adunata alle urne, vede tutti i candidati impegnati a promettere mari e monti (soprattutto Monti) a tutti noi, in cambio di una X sulla lista in cui appare il loro bel nome.

Ovviamente, con le liste bloccate, non è possibile assegnare la preferenza diretta ad uno o l'altro "ciucco" in lista, perché si deve barrare con la firma degli analfabeti, solo il simbolo del partito o della lista all'interno della quale questo si nasconde.

E' la democrazia!

Quella delle "liste bloccate" è una legge del 2005 (L.21/12/2005, conosciuta anche come "legge porcata"), introdotta dal governo Berlusconi pochi giorni prima di togliere le tende dal bivacco in Parlamento che durava dal 2001, e mai osteggiata da alcun partito, nemmeno da quel PD che ha sempre promesso di opporsi con "fermezza al regime berlusconiano", almeno così andavano raccontando i vari leaderini della pseudo sinistra italiana durante la campagna elettorale del 2006.

D'altronde, una legge porcata come questa, perché cambiarla? 
Quando mai ricapita un'occasione del genere?

Un Segretario di partito, che ama farsi chiamare "leader", che può decidere in anticipo le teste di legno da candidare e portare in Parlamento.
Un sogno! Ed infatti, nessun "leader" dei vari schieramenti, nè di governo, nè di "opposizione", in questi anni si è azzardato a toccare "la porcata", che infatti è tale per noi, mica per loro!

Alcune differenze sostanziali però, caratterizzano questa campagna elettorale dalle altre, visto che ora non c'è nessun partito che corre veramente solo per sè, ma tutti quanti (eccetto uno o due schieramenti che vedremo tra poco), stanno correndo per Uno, mentre Uno corre solo per sè e per l'Europa che glielo chiede!

Infatti, come già da molti mesi era facile prevedere, il Professore è la testa di legno imposta all'Italia dai cosiddetti Mercati (che non sono entità divine, ma hanno un nome ed un cognome), mentre PD (o quel che ne rimarrà dopo le elezioni, solo che loro ancora non lo sanno), PDL (cioè Berlusconi e basta), Lega ladrona, e i falliti "gemelli diversi" Fini e Casini, per necessità o per convenienza, dopo le elezioni, saranno costretti ad appoggiare Monti, garantendo all'ottuso e grigio Professore il loro sostegno per formare tutti assieme un allegro governo di "Unità Nazionale", che in pochi mesi darà il colpo di grazia a ciò che ancora rimane del paese Italia.
SEL, non fa testo, perché per sopravvivere dovrà leccare il didietro al PD (tanto a Vendola piace).

Inoltre, tutti i partiti tradizionali, i "partiti di massa" o quel che ne è rimasto, a causa della grave depressione economica in corso, hanno perso molto del loro appeal nei confronti dell'elettorato, dal momento che ora non possono più comprare o trattare voti in cambio di posti di lavoro, per il semplice motivo che quest'ultimo non c'è! 
Anche questo è un fattore limitante che farà migrare centinaia di migliaia di voti, dal PD, PDL & C. verso altre formazioni o verso l'astensionismo.

Le uniche due voci che sembrano essere fuori dal coro, sono costituite dal Movimento 5 Stelle e dal partito di Ingroia, Rivoluzione Civile (RC, chissà perché tutti i "nuovi" movimenti hanno sempre le iniziali dei Rosa Croce! Mistero!?), ammesso che quest'ultimo superi la soglia di sbarramento. 

Riguardo al paventato rischio che Ingroia non riesca ad entrare in Parlamento, le possibiltà che ciò accada sono alte se i suoi potenziali elettori si accorgeranno per tempo che dentro la sua pancia, RC di Ingroia, nasconde niente popò di meno che l'IDV del semidefunto Di Pietro, l'ammasso di rottami di Rifondazione Comunista (RC, ancora!) con il resuscitato Diliberto, e il morto e sepolto, ed ormai decomposto partito dei Verdi, con il riesumato Bonelli!

Il partito di Ingroia insomma, potremmo definirlo un Benjamin Button della politica. C'è da sperare che se sopravviverà alle elezioni, sarà in grado di ringiovanire con il passare del tempo, come il protagonista del flm.

Il fatto è che ora come ora, non c'è più tempo!

Il piano (e qui) che i massoni-gesuiti hanno in serbo per noi, è quasi giunto a compimento, e solo un miracolo potrà scongiurarlo.
Ma al punto in cui siamo, il miracolo dovrebbe chiamarsi prima Rivolta, e poi Rivoluzione!  

Francamente, conoscendo l'italiano medio, è quasi scontato che non vi sarà nè rivolta nè rivoluzione, e subiremo le angherie che i ciechi burocrati europei hanno in serbo per noi già da lungo tempo. 
Stanno solo aspettando il momento giusto per agire.

Un fattore positivo generato dalla grande depressione economica che attanaglia le vite di molti di noi, è che i manifesti con i faccioni elettorali sono diminuiti notevolmente o in certi casi scomparsi, mentre i vari politicanti di lungo corso, si  sono resi conto che le balle che prima erano usi raccontare in pubblico e nelle piazze, senza ritegno, ora non sono più gradite dalla plebe che di solito li acclamava con tanto di bandiere.

Anzi, queste ultime, ora vengono usate dai loro ex sostenitori come armi per colpirli, e perciò stiamo assistendo al progressivo abbandono delle piazze da parte di questi leader falliti, che ormai preferiscono fare i loro ridicoli e demenziali comizi rintanati dentro le sale convegni dei grand'hotel, protetti da decine di guardie del corpo ed applauditi da un pubblico attentamente selezionato.

L'unico, che per ora può permettersi il lusso di salire sul palco in tutte le piazze d'Italia, riscuotendo applausi ed approvazione, senza bisogno di ricorrere a scorte apparenti che lo circondano, è Grillo.

Ma questa è un'altra storia.  
 
   

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