di Fabio Pupulin
Come ampiamente preannunciato in un precedente articolo (clicca qui) apparso su questo blog, l'inciucio tra PD-PDL-Scelta Civica si è realizzato.
Non poteva essere altrimenti, dal momento che M5 Stelle, il primo "partito" con oltre il 25% dei voti, anche sulla base di quanto affermato durante la campagna elettorale, non avrebbe potuto in nessun modo allearsi e scendere a compromessi con nessuno dei partiti predoni, Lega compresa, che da oltre un ventennio stanno saccheggiando e svendendo al capitale straniero il Paese Italia.
Come noto, l'Italia è una colonia degli USA e un paese periferico, per importanza economica, all'interno della UE, quindi destinato a sottostare ai voleri della Germania, che, nel frattempo, si sta "portando a casa" i nostri migliori cervelli e le forze lavoro più qualificate.
La partitocrazia quindi, se voleva salvarsi, doveva continuare a garantire gli interessi della finanza speculativa internazionale sull'Italia.
La partitocrazia quindi, se voleva salvarsi, doveva continuare a garantire gli interessi della finanza speculativa internazionale sull'Italia.
Con queste premesse perciò, era logico che venisse formalizzato l'inciucio tra i due partiti, PD e PDL, che dal 1994 (e da molto prima quando si chiamavano con altri nomi), si sono spartiti il potere e le cariche istituzionali del Paese.
Merito del M5 Stelle, se vogliamo trovarne uno, è quello di aver costretto questi imbonitori di Stato ad uscire allo scoperto e rendere di pubblico dominio la spartizione del potere e del Paese che va avanti da decenni.
Ora, finalmente, Berlusconi e i suoi lacché la finiranno con la ridicola barzelletta del "pericolo comunista", e i sinistri del PD, la smetteranno con la farsa della demonizzazione di Berlusconi, definito come un "pericolo per la democrazia" (quale "democrazia" poi!).
L'unico partito, che almeno formalmente, è rimasto fuori dall'inciucio, è la Lega, fondamentalmente per un ben preciso motivo: ha preso così pochi voti, che se avesse partecipato all'inciucio (come fra l'altro ha fatto finora), alle prossime elezioni sarebbe sparita. Almeno questo i vertici leghisti l'hanno capito.
In definitiva, con Letta Presidente del Consiglio dei Ministri, e la sua squadra di Ministri, l'Italia continuerà lungo la strada del declino e dell'impoverimento generale; si tratta di un percorso voluto ed auspicato dall'élite finanziaria che tira i fili e controlla i burattini della politica.
Per coloro che protesteranno e si ribelleranno alla continuazione delle misure di austerità, è già previsto dai Trattati, l'intervento della Gendarmeria Europea (Eurogendfor), la polizia non convenzionale, messa in campo dai banchieri e dagli stati creditori nei confronti dei PIIGS, tra l'altro auspicata anche dall'eurocrate Monti, che potrà reprimere nel sangue le proteste popolari, senza rispondere direttamente alla giurisdizione degli Stati in cui è intervenuta (qui)
Proprio un bel futuro ci aspetta!
Per chi volesse approfondire ulteriormente gli aspetti qui trattati, consiglio la lettura dell'ottimo articolo di Marco Della Luna "Morire per Maastricht, con Enrico Letta e l'Eurogendfor", del quale, sotto riporto solo due brevi estratti che ritengo molto eloquenti.
Riguardo ad Enrico Letta, Della Luna scrive:
"Cresciuto nella scuola economica di Andreatta (autore di quella riforma monetaria che gettò il debito pubblico italiano nelle grinfie della vorace speculazione internazionale, facendolo raddoppiare in rapporto al PIL nel giro di pochi anni) nonché di Prodi (autore, con Draghi, della deregulation bancaria del 1999, che ha consentito alle banche di giocare nella bisca dei mercati speculativi coi soldi dei risparmiatori); di Prodi fu anche sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Enrico è inoltre membro di organismi di area Rockefeller ( Aspen Institute, Trilateral Commission), frequentatore del Bilderberg, ossia dei fari illuminanti della finanziarizzazione, della liberalizzazione (o pseudo-liberalizzazione, se consideriamo che la fiscalizzazione dei danni da frode non rientra certo nel liberalismo), della globalizzazione dell’economia e del mondo intero. Coerentemente con questa linea di ingegneria finanziaria e sociale, Enrico Letta, già membro della commissione per l’Euro 1994-1997, ha persino scritto un libro intitolato: “Euro sì. Morire per Maastricht”, Laterza 1997, in cui afferma che vale la pena di morire per l’Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di “morire per la Polonia” e che …non c’è un Paese che abbia, come l’Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di … una moneta unica….” e…”abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che … quando davanti ai loro occhi si spalancherà il grandissimo mercato europeo, sarà come invitarli a una vendemmia in campagna. E’ impossibile che non abbiano successo…il mercato della …moneta unica sarà una buona scuola. Ci troveremo bene…”
Quindi Letta, come economista e come partecipe delle istituzioni di ambito monetario, o non capiva dove si stava andando – e allora è un pessimo economista – oppure voleva che le cose andassero così - e allora era ed è in palese conflitto di interessi con l’intera nazione...".
In definitiva, con Letta Presidente del Consiglio dei Ministri, e la sua squadra di Ministri, l'Italia continuerà lungo la strada del declino e dell'impoverimento generale; si tratta di un percorso voluto ed auspicato dall'élite finanziaria che tira i fili e controlla i burattini della politica.
Per coloro che protesteranno e si ribelleranno alla continuazione delle misure di austerità, è già previsto dai Trattati, l'intervento della Gendarmeria Europea (Eurogendfor), la polizia non convenzionale, messa in campo dai banchieri e dagli stati creditori nei confronti dei PIIGS, tra l'altro auspicata anche dall'eurocrate Monti, che potrà reprimere nel sangue le proteste popolari, senza rispondere direttamente alla giurisdizione degli Stati in cui è intervenuta (qui)
Proprio un bel futuro ci aspetta!
Per chi volesse approfondire ulteriormente gli aspetti qui trattati, consiglio la lettura dell'ottimo articolo di Marco Della Luna "Morire per Maastricht, con Enrico Letta e l'Eurogendfor", del quale, sotto riporto solo due brevi estratti che ritengo molto eloquenti.
Riguardo ad Enrico Letta, Della Luna scrive:
"Cresciuto nella scuola economica di Andreatta (autore di quella riforma monetaria che gettò il debito pubblico italiano nelle grinfie della vorace speculazione internazionale, facendolo raddoppiare in rapporto al PIL nel giro di pochi anni) nonché di Prodi (autore, con Draghi, della deregulation bancaria del 1999, che ha consentito alle banche di giocare nella bisca dei mercati speculativi coi soldi dei risparmiatori); di Prodi fu anche sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Enrico è inoltre membro di organismi di area Rockefeller ( Aspen Institute, Trilateral Commission), frequentatore del Bilderberg, ossia dei fari illuminanti della finanziarizzazione, della liberalizzazione (o pseudo-liberalizzazione, se consideriamo che la fiscalizzazione dei danni da frode non rientra certo nel liberalismo), della globalizzazione dell’economia e del mondo intero. Coerentemente con questa linea di ingegneria finanziaria e sociale, Enrico Letta, già membro della commissione per l’Euro 1994-1997, ha persino scritto un libro intitolato: “Euro sì. Morire per Maastricht”, Laterza 1997, in cui afferma che vale la pena di morire per l’Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di “morire per la Polonia” e che …non c’è un Paese che abbia, come l’Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di … una moneta unica….” e…”abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che … quando davanti ai loro occhi si spalancherà il grandissimo mercato europeo, sarà come invitarli a una vendemmia in campagna. E’ impossibile che non abbiano successo…il mercato della …moneta unica sarà una buona scuola. Ci troveremo bene…”
Quindi Letta, come economista e come partecipe delle istituzioni di ambito monetario, o non capiva dove si stava andando – e allora è un pessimo economista – oppure voleva che le cose andassero così - e allora era ed è in palese conflitto di interessi con l’intera nazione...".
Mentre riguardo alla Gendarmeria Europea, Della Luna specifica:
"Gli strumenti per la seconda soluzione, la soluzione repressiva, invece,
ci sono tutti, grazie al MES, al Trattato di Lisbona e all’Eurogendfor,
che è il corpo di polizia antirivolta europea, approvato da tutto il
parlamento il 09.03.10, composto esclusivamente di corpi militari e non
civili, sottratto alla normale responsabilità e giurisdizione, e per ora
senza limitazioni nei tipi di armi che può usare contro i civili – vedi
gas e armi elettromagnetiche e acustiche più o meno subletali.E’
sostanzialmente un corpo di polizia quasi-militare straniero che il
Cimin, comitato dei ministri degli interni europei, farà invitare dai
governi sul cui territorio vi siano tensioni sociali, specialmente
dovute a proteste popolari contro le misure economiche e fiscali imposte
a tutela della grande finanza, come già avvenuto in Grecia.
Non è un esercito comune e paritario dei popoli europei, creato per difendersi da possibili attacchi esterni. E’ l’esercito dei banchieri e dei paesi creditori, creato per tener sottomessi i popoli debitori e farli pagare e prendergli i risparmi e i redditi.
Immaginatevi reparti di polizia militarizzata formati di tedeschi mandati contro una sommossa popolare di italiani disperati e rovinati dalle politiche finanziarie fatte in obbedienza a Berlino e nel suo interesse. Militari tedeschi che vedono gli italiani come gente con poca voglia di lavorare e molta di sprecare, che minaccia il loro benessere e la loro egemonia. Militari tedeschi che sanno che, per ciò che faranno, non saranno soggetti a giudici italiani. Militari tedeschi che sanno che il governo italiano dipende dal sì tedesco per poter continuare a sostenere il proprio debito pubblico. Quanti scrupoli avranno, a tirare il grilletto? E quelli che hanno firmato l’adesione o sottomissione dell’Italia a questa Eurogendfor sono tra coloro che vanno solennemente a commemorare Marzabotto, S. Anna di Stazzema e le fosse Ardeatine… Da “Morire per Maastricht” a “Uccidere per Maastricht!” L’Italia neorepubblichina fa leggi per legittimare chi la dovrà occupare".
Non è un esercito comune e paritario dei popoli europei, creato per difendersi da possibili attacchi esterni. E’ l’esercito dei banchieri e dei paesi creditori, creato per tener sottomessi i popoli debitori e farli pagare e prendergli i risparmi e i redditi.
Immaginatevi reparti di polizia militarizzata formati di tedeschi mandati contro una sommossa popolare di italiani disperati e rovinati dalle politiche finanziarie fatte in obbedienza a Berlino e nel suo interesse. Militari tedeschi che vedono gli italiani come gente con poca voglia di lavorare e molta di sprecare, che minaccia il loro benessere e la loro egemonia. Militari tedeschi che sanno che, per ciò che faranno, non saranno soggetti a giudici italiani. Militari tedeschi che sanno che il governo italiano dipende dal sì tedesco per poter continuare a sostenere il proprio debito pubblico. Quanti scrupoli avranno, a tirare il grilletto? E quelli che hanno firmato l’adesione o sottomissione dell’Italia a questa Eurogendfor sono tra coloro che vanno solennemente a commemorare Marzabotto, S. Anna di Stazzema e le fosse Ardeatine… Da “Morire per Maastricht” a “Uccidere per Maastricht!” L’Italia neorepubblichina fa leggi per legittimare chi la dovrà occupare".
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