di Fabio Pupulin
La notizia, potrebbe sembrare una
barzelletta, o una storia incredibile, invece è verissima.
Una sentenza del TAR della
Regione Lazio (sentenza
n. 6884 del 01/08/2011), ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle
Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti
di “dirigente”.
La conseguenza è che tali atti
sono nulli e, con essi, anche le
successive cartelle Equitalia.
Sotto, riporto alcuni estratti
dell'articolo
che dà notizia di questa assurda vicenda, che denota ancora una volta, come in
Italia, lassismo, supponenza e incompetenza da parte delle istituzioni e dei
suoi indegni rappresentanti, siano la regola.
La questione, è stata sollevata
dalla dottoressa Maria Rosaria Randaccio ex Intendente di Finanza a
Cagliari, la quale, avvalendosi della succitata sentenza, avverte: "le cartelle di Equitalia e gli avvisi
delle Agenzie delle Entrate sono tutti nulli".
Infatti, su un organico di 1.200 dirigenti del Ministero, solo 400 posti
risultano coperti da dirigenti abilitati, ossia assunti tramite regolare
concorso, mentre gli altri 767 incarichi sono stati conferiti indebitamente a
dei “nominati”.
La questione è stata affrontata anche dalla
stessa Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato (sent. n. 3812/2012, del
27/06/2012).
Quest’ultimo sostiene, tra le righe, che
Equitalia S.p.a. agendo in qualità di agente della riscossione, in quanto
concessionario di un pubblico servizio,
deve utilizzare, per tutte le incombenze, personale che opera in regime di
diritto pubblico, ossia Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Il fatto che tutto il personale utilizzato per le
incombenze della riscossione debba essere incardinato nella Pubblica
amministrazione lo prevede la legge.
La stessa legge prevede che anche la
sottoscrizione dei ruoli da trasmettere a Equitalia per la riscossione deve
essere svolta esclusivamente dai Dirigenti, dal momento che solo ai Dirigenti
compete l’adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano
l’amministrazione verso l’esterno.
Invece, come ci ha svelato il Tar del Lazio con
la sentenza citata, la trasmissione dei ruoli ad Equitalia per la loro
riscossione – prerogativa un tempo affidata alla competenza esclusiva
degli Intendenti di Finanza – "in questi ultimi dieci anni è stata
illegittimamente effettuata da semplici impiegati, spesso privi del diploma di
laurea".
La conseguenza è che tutte le cartelle
esattoriali notificate dagli agenti della riscossione e da Equitalia
S.p.a. in questi ultimi dieci anni potrebbero venire
annullate perché illegittime per via della mancata sottoscrizione dei
“Ruoli” (trasmessi ad Equitalia ) da parte di un dirigente abilitato,
ossia assunto tramite pubblico concorso nei Ruoli Dirigenziali della
Pubblica Amministrazione.
In definitiva quindi, secondo l’esposto
presentato dalla dott.ssa Randaccio, tutti gli accertamenti fatti da Equitalia,
ma che provengono da ruoli trasmessi dalle Agenzie delle Entrate, in quanto
firmati da personale privo della qualifica di dirigente, sono nulli all’origine, così come sono
nulle tutte le attività di Equitalia.
Rimane solo un problema, cioè che l'elenco dei
767 dirigenti "fasulli" non è ancora disponibile per motivi di
"privacy".
Fa piacere notare come, gli enti che si rifanno al
potere delle pubbliche amministrazioni, dal cittadino pretendano la massima
solerzia, trasparenza e correttezza, fino al punto di intrufolarsi direttamente
nel suo conto corrente, mentre, quando sono gli enti stessi a cadere in fallo,
accampano la "privacy".
In pratica, in Italia vige sempre la regola che
"la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale".
Questa è una bufala pericolosissima per i seguenti motivi.
RispondiEliminaSi tratta di una notizia vecchia di due anni (sentenza n. 6884/2011), che spacciano per recente (domenica 5 maggio 2013) e la forniscono senza dare gli aggiornamenti, né i dovuti richiami alla prudenza. Infatti, gli effetti della sentenza sono, di fatto, al momento sospesi in attesa del relativo pronunciamento da parte del Consiglio di Stato. Riteniamo altamente improbabile che il Consiglio di Stato si pronunci in maniera tale da determinare un ingente danno erariale.
Se anche si desiderasse perseguire l'annullamento dei procedimenti adducendo questa motivazione, si dovrebbe procedere per ricorso di parte e non avviene d'ufficio e collettivamente. Nel caso, suggeriamo di rivolgersi ad un consulente e non affidarsi alle bufale che circolano su facebook.
L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che, con un’ordinanza del 12 aprile 2013, il giudice del lavoro del Tribunale di Messina ha confermato la procedura di conferimento dell’incarico di direttore provinciale, confermando così la validità degli atti di accertamento emessi dalla medesima Direzione. Cadrebbero, quindi, i dubbi circa la validità degli atti di accertamento della Direzione provinciale. Il caso probabilmente farà scuola per gli altri 700 dirigenti in Italia e, di conseguenza, per la validità degli accertamenti fiscali da questi emessi.
Consigliamo VIVAMENTE i cittadini oggetto di provvedimenti di Equitalia o dell'Agenzia delle Entrate, di chiedere chiarimenti ai suddetti enti o a consulenti perché I PROCEDIMENTI NON VENGONO ESTINTI D'UFFICIO. Si fa presto a non pagare dopo aver creduto ad una bufala, ma i guai non li passa chi l'ha diffusa, piuttosto i creduloni che hanno abboccato. Ricordiamo che facebook non è un'attendibile fonte di informazione e le pagine di facebook sono piene a non finire di notizie fasulle.
Fonti:
http://messina.blogsicilia.it/cartelle-esattoriali-nulle-braccio-di-ferro-con-lagenzia-delle-entrate/184928/
http://www.investireoggi.it/fisco/accertamenti-fiscali-nulli-la-nomina-irregolare-di-700-funzionari-delle-entrate/
http://amministrativista20.blogspot.it/2013/05/equitalia-sulla-presunta-dirompente.html
Gentile "anonimo", grazie per le precisazioni e gli aggiornamenti, sempre graditi.
RispondiEliminaE' chiaro che i procedimenti non vengono "estinti d'ufficio", e nell'articolo, ho solo riportato fedelmente gli estratti dell'articolo in questione (che è possibile leggere per intero al link indicato nel testo).
E' altesì chiaro, che il sottoscritto non ha mai invitato nessuno a non pagare, infatti, anche il titolo stesso del post, si chiude con un punto di domanda.
Inoltre, quanto riportato nel post in oggetto, non è una "bufala" tratta da "facebook", social network che non amo e non frequento, ma direttamente dal sito del TAR del Lazio per quanto riguarda la sentenza, e l'articolo di riferimento, da testate giornalistiche on-line (come facilmente riscontrabile nel link).
Scopo dell'articolo apparso sul blog, era ed è, quello di informare riguardo all'anomalia delle nomine del proprio personale fatte da un Ente che dagli altri pretende il massimo rigore, altrimenti sono dolori, mentre se a sbagliare clamorosamente è l'Ente stesso, pazienza, si paga lo stesso e si deve tacere!
Mi scuso perche' forse non ho fatto il preambolo .... il mio commento non era finalizzato a screditarLa, anzi, era proprio per tutelarLa... Se la sentenza e' stata ribaltata non sono piu' "fasulli" i dirigenti .... e sappiamo bene come certi cialtroni non attendano altro che gente come Lei cada nell'errore ....
RispondiEliminaCordialmente
Non si scusi, non c'è bisogno. Viviamo veramente in un Paese unico per quanto riguarda incompetenza e leggerezza che contraddistinguono la classe "dirigente", ed esempi come quello delle nomine dei dirigenti senza requisiti ne sono un esempio lampante. Non c'è dubbio che alla fine, chi ha ricevuto le cartelle dovrà pagare lo stesso. Con la fame di soldi che ha il fisco, come potrebbe essere possibile il contrario?
EliminaCordialità
Equitalia con i suoi tassi al 30% cosa aggiungere, c'è una soglia oltre la quale scatta usura tranne che per lo stato.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=05yL2ibgnrg
RispondiEliminaUNICONTRAS - Unione Contribuenti Associati
Tutela e assiste i contribuenti nel contenzioso con Agenzia delle Entrate, Equitalia, Pubblica Amministrazione, Banche ecc.