20/05/13

Possibile una "diffusa e violenta" rivoluzione in Europa!

 
di Fabio Pupulin

Durante un importante convegno tenutosi a Santiago del Cile, lo scorso mese di aprile, l'eclettico eurodeputato inglese, Nigel Farage, durante uno dei suoi singolari ed interessantissimi interventi, ha fatto esplicitamente riferimento ad una possibile rivoluzione violenta che potrebbe scoppiare nei Paesi del sud Europa, in seguito all'imminente aggravarsi della crisi.

Farage, ha ricordato ai presenti, del pericolo di confisca che corrono i risparmi dei cittadini europei depositati presso gli istituti bancari dei Paesi a rischio. 

Inoltre, ha dato espressamente dell'"idiota" al Presidente francese Hollande (v. 45'' del video), per aver introdotto una tassa del 75% "agli imprenditori di successo", il che, ha aggiunto Farage, è come dire a questi, "andatevene immediatamente dal Paese!".

A ben guardare, quello che sta accadendo in questi ultimi giorni anche in Italia, con gente presa a picconate in mezzo alla strada o a fucilate, o rapinata in pieno centro davanti a centinaia di persone (si vedano gli ultimi avvenimenti di Milano e Napoli), sta a dimostrare che miseria, povertà e degrado stanno facendo precipitare la situazione.

Gli ultimi dati sulla depressione che sta avvolgendo i Paesi dell'eurozona (tutti, nessuno escluso), sono allarmanti, mentre le nostre "macchiette" che bivaccano a Roma, invece di preoccuparsi, sono intente a parlare di altro!

Vediamoli un po' questi dati:

in Germania nei prossimi imminenti anni, sono previsti 6 milioni di lavoratori in meno:
- l'Italia, è al settimo trimestre consecutivo in cui si contrae il Pil, ed i dati, sono sconfortanti, perché sono previsti ulteriormente al ribasso;
-  i tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile, sono già ora elevatissimi in molti paesi europei: Italia 40%, Spagna 52%, Grecia 55%, e si prevede che da qui a fine anno, aumenteranno ulteriormente. 
In pratica, siamo di fronte ad una generazione di giovani senza futuro, un vero e proprio genocidio;
- l'Eurostat (l'Ufficio Statistico dell'UE), ha detto chiaramente che le prospettive non sono buone, dal momento che, dai tassi di disoccupazione ai deficit, dai debiti pubblici alle produzioni industriali sino all'andamento del Pil, non c'è un solo indicatore in ripresa. 
Anzi, appare ormai chiaro che i tempi che ci aspettano saranno ancora peggiori, visto che buona parte delle norme approvate in Europa (leggasi Trattati), sino ad ora, devono ancora far registrare i propri funesti effetti. Tutti, indistintamente, indicano che produrranno altra recessione e disoccupazione; 
-  anche la Francia, è entrata ufficialmente in recessione. 
(fonte: Il Ribelle.com)

Farage, con molta probabilità ha ragione, ci saranno disordini, anche se personalmente, più che una "rivoluzione", vedo più probabili delle rivolte molto violente. 
La rivoluzione, per sua natura, presuppone organizzazione, preparazione e consapevolezza da parte di chi la attua, ed onestamente non vedo i popoli europei consapevoli delle vere cause e dei veri responsabili che ci hanno portati a questa drammatica situazione.

La soluzione quindi, per uscire dal pantano, sarà individuale, e forse la migliore fra tutte, è quella di emigrare fuori dai confini dell'UE, in paesi in cui si possa ancora vivere una vita dignitosa e con prospettive di futuro, per sé e, soprattutto, per i propri figli.




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