(di Fabio Pupulin)
In queste ultime settimane, sto leggendo alcuni articoli piuttosto
inquietanti riguardo ad un possibile devastante terremoto che potrebbe
verificarsi a breve nel sud Italia.
La fonte non deriva dalle profezie dei Maya o di Nostradamus, ma da alcuni articoli che il bravo giornalista d'inchiesta, Gianni Lannes, sta pubblicando nel suo blog, Su La Testa!.
Inoltre, alcuni giorni fa, a pagina 20 del quotidiano La Repubblica, è apparso un insolito articolo, dal titolo "Rischio terremoto, dossier shock. Ecco le vittime città per città" (La Repubbilca, 18/05/2013).
Nell'articolo in questione, viene ripreso un dossier apparso nell'ultimo numero di un settimanale italiano, in cui si parla espressamente del numero di vittime che ci potrebbero essere nel caso in cui si verificasse un terremoto di forte entità nel nostro Paese.
I dati del dossier in questione, sono stati raccolti e diffusi dal Dipartimento della Protezione Civile, e in esso si fa riferimento a "decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di senza tetto in ogni città" presa in considerazione, nel caso in cui si verificasse un terremoto di forte entità.
Tanto per fare un esempio, a causa della scarsa prevenzione e della massa degli edifici pubblici a rischio, in una città come Catania, si stima che "il numero delle persone coinvolte dai crolli dei palazzi", sarebbe di 160 mila!
Inoltre, alcuni giorni fa, a pagina 20 del quotidiano La Repubblica, è apparso un insolito articolo, dal titolo "Rischio terremoto, dossier shock. Ecco le vittime città per città" (La Repubbilca, 18/05/2013).
Nell'articolo in questione, viene ripreso un dossier apparso nell'ultimo numero di un settimanale italiano, in cui si parla espressamente del numero di vittime che ci potrebbero essere nel caso in cui si verificasse un terremoto di forte entità nel nostro Paese.
I dati del dossier in questione, sono stati raccolti e diffusi dal Dipartimento della Protezione Civile, e in esso si fa riferimento a "decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di senza tetto in ogni città" presa in considerazione, nel caso in cui si verificasse un terremoto di forte entità.
Tanto per fare un esempio, a causa della scarsa prevenzione e della massa degli edifici pubblici a rischio, in una città come Catania, si stima che "il numero delle persone coinvolte dai crolli dei palazzi", sarebbe di 160 mila!
Si tratta di una situazione senza dubbio allarmante, soprattutto dati i precedenti, che, negli ultimi quattro anni, hanno visto la penisola italiana colpita da due terremoti devastanti: l'Aquila nell'aprile 2009 ed Emilia Romagna nel maggio 2012.
Secondo i numerosi articoli (qui) apparsi sul blog di Gianni Lannes, le regioni maggiormente colpite dal sisma, sarebbero: Abruzzo, Basilicata, Molise, Campania, Calabria e Sicilia!
A rafforzare queste funeste previsioni, ci sarebbero anche le dichiarazioni del direttore dell'Enea, Alessandro Martelli, il quale, nella primavera del 2012, affermò che "al Sud Italia, entro due anni, potrebbe esserci un terremoto molto violento" (qui e qui), ribadendo questa tesi, anche durante un'audizione parlamentare.
La cosa che più preoccupa e fa pensare, riguarda il fatto che, i documenti di cui è in possesso Lannes, attestano che molti porti civili delle principali città italiane, in queste ultime settimane, sono interessati da un intenso traffico di sommergibili a propulsione ed armamento atomico della NATO.
In particolare, i documenti di cui dispone il giornalista Lannes, attestano di operazioni militari che prendono avvio dal porto di Augusta, in provincia di Siracusa.
Le conseguenze di queste esercitazioni militari, che prevedono "manovre con unità di immersione", "lancio di siluri MK 46 da elicottero", "tiri a caldo di unità navali", sembrano non essere di poco conto.
Al riguardo, Lannes scrive:
"questi documenti istituzionali attestano la grave situazione in atto. Singolari e preoccupanti coincidenze, registrate, verificate e segnalate anche nel 2012, in più occasioni, in concomitanza del terremoto ad Ustica il 13 aprile 2012, avvertito distintamente a Palermo, ed in seguito i terremoti distruttivi dal 20 maggio e a seguire, in Emilia Romagna e regioni limitrofe (Veneto e Lombardia).
(sistema di antenne H.A.A.R.P., in Alaska)
A Gianni Lannes, fa da eco l'attuale responsabile della protezione Civile, Franco Gabrielli, il quale, durante il Festival del Volontariato, svoltosi lo scorso mese di aprile a Lucca, ha affermato che " è dal terremoto dell'Irpinia che l’Italia non vive un altro fenomeno di quella portata. Il nostro Paese è inevitabilmente soggetto a un altro importante terremoto. Non sapremo quando succederà, né come, né dove, ma sappiamo che succederà" (clicca qui).
La cosa che più preoccupa e fa pensare, riguarda il fatto che, i documenti di cui è in possesso Lannes, attestano che molti porti civili delle principali città italiane, in queste ultime settimane, sono interessati da un intenso traffico di sommergibili a propulsione ed armamento atomico della NATO.
In particolare, i documenti di cui dispone il giornalista Lannes, attestano di operazioni militari che prendono avvio dal porto di Augusta, in provincia di Siracusa.
Le conseguenze di queste esercitazioni militari, che prevedono "manovre con unità di immersione", "lancio di siluri MK 46 da elicottero", "tiri a caldo di unità navali", sembrano non essere di poco conto.
Al riguardo, Lannes scrive:
"questi documenti istituzionali attestano la grave situazione in atto. Singolari e preoccupanti coincidenze, registrate, verificate e segnalate anche nel 2012, in più occasioni, in concomitanza del terremoto ad Ustica il 13 aprile 2012, avvertito distintamente a Palermo, ed in seguito i terremoti distruttivi dal 20 maggio e a seguire, in Emilia Romagna e regioni limitrofe (Veneto e Lombardia).
Ebbene, è sufficiente scorrere il bollettino sismico dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV ndr), per rendersi conto di una semplice evidenza: le aree di
sperimentazioni belliche coincidono con i terremoti recenti, tutti
superficiali, con ipocentro che arriva a addirittura a 3,5 chilometri, come
è accaduto stamani (ora locale 02:47:00) nel distretto sismico dell’Etna,
oppure qualche giorno fa nello Jonio (16 maggio 2013), o nel Pollino
(18 maggio 2013), oppure nella Costa Calabra meridionale (19 maggio
2013) e nella Valle del Crati (19 maggio 2013).
Sempre oggi (alle ore 04:37:00) un'altra scossa con
epicentro nella Costa calabra meridionale ed ipocentro di soli 10,6 chilometri
(una firma inconfondibile di un meccanismo artificiale che interagisce sulle
faglie attive che poi sprigionano energia distruttiva). Il sistema criminale è
"ingegnoso": sfruttare la natura con azioni di sollecitazione diretta
sulle aree notoriamente sensibili.
Da non crederci, se non fosse la realtà. Come sempre, la NATO sperimenta la
guerra sulla faglia sismica più pericolosa d’Italia. Insomma, oltre ogni limite
di ragionevolezza, a parte l’inquinamento bellico senza fine e senza alcun tipo
di controllo. Addirittura le unità navali sparano “tiri a caldo” ad un soffio
dall’area marina “protetta” del Plemmirio, a ridosso della città tuttora
abitata di Siracusa.
Domanda semplice al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed al primo ministro Enrico Letta: per caso le forze armate statunitensi stanno sperimentando ordigni nucleari miniaturizzati nei mari italiani e/o dispositivi ionosferici (modello H.A.A.R.P.)?"
Domanda semplice al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed al primo ministro Enrico Letta: per caso le forze armate statunitensi stanno sperimentando ordigni nucleari miniaturizzati nei mari italiani e/o dispositivi ionosferici (modello H.A.A.R.P.)?"
(sistema di antenne H.A.A.R.P., in Alaska)
Sempre Lannes: "Il grande botto è
atteso per il 2013, tant’è che la Protezione Civile si è affrettata a far bandire
dalla Consip (controllata dal ministero dell’Economia & Finanze)
l’acquisto di 12 mila prefabbricati per l’ennesima emergenza in arrivo che
durerà, così è scritto nelle previsioni dello Stato, almeno 6 anni."
In riferimento al terremoto che a maggio del 2012 ha colpito l'Emilia Romagna e parte del Veneto, Lannes fa notare come, "poco
prima del terremoto in Emilia del 20 maggio, il Governo dell’eterodiretto Mario Monti... ha emanato un decreto, sottoscritto
anche dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano... in cui lo Stato non ha più alcuna responsabilità
in caso di disastri “naturali”, in realtà artificiali, così il quadro è
completo".
Non meno inquietanti, sono le accuse che Lannes rivolge alle istituzioni riguardo al terremoto del 6 aprile 2009 avvenuto a L'Aquila:
"Ci sono eventi e
dettagli sul terremoto aquilano del 6 aprile 2009 (6.1 di magnitudo momento
della scala Richter registrati a livello internazionale e non 5.8 come
attestato dall’INGV) passati direttamente nel dimenticatoio, su cui invece
dovremmo soffermare la nostra attenzione.
Berlusconi, Maroni e Bertolaso devono ancora spiegare al popolo italiano, soprattutto aquilano, ma soprattutto alla magistratura competente e determinata a far luce e perseguire fino in fondo i responsabili di quella mattanza, perché mai mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 raccomandava pubblicamente la popolazione locale di stare a casa tranquilla, le autorità dello Stato sgomberavano di nascosto, qualche giorno prima, del tragico evento, la sede della prefettura di L'Aquila, sede di coordinamento della Protezione Civile".
Berlusconi, Maroni e Bertolaso devono ancora spiegare al popolo italiano, soprattutto aquilano, ma soprattutto alla magistratura competente e determinata a far luce e perseguire fino in fondo i responsabili di quella mattanza, perché mai mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 raccomandava pubblicamente la popolazione locale di stare a casa tranquilla, le autorità dello Stato sgomberavano di nascosto, qualche giorno prima, del tragico evento, la sede della prefettura di L'Aquila, sede di coordinamento della Protezione Civile".
Le accuse, supportate dai fatti e dai documenti di cui il giornalista Lannes è in possesso, sono di quelle da far venire il pelo d'oca, inoltre ci sono veramente molte cose che non tornano per quanto riguarda le modalità con cui queste catastrofi "naturali?" sono avvenute, a cominciare dalla bassa profondità dell'ipocentro, mai superiore ai 10 chilometri.
A Gianni Lannes, fa da eco l'attuale responsabile della protezione Civile, Franco Gabrielli, il quale, durante il Festival del Volontariato, svoltosi lo scorso mese di aprile a Lucca, ha affermato che " è dal terremoto dell'Irpinia che l’Italia non vive un altro fenomeno di quella portata. Il nostro Paese è inevitabilmente soggetto a un altro importante terremoto. Non sapremo quando succederà, né come, né dove, ma sappiamo che succederà" (clicca qui).
Elementi di
preoccupazione ce ne sono a sufficienza, direi, soprattutto a partire dalle
operazioni militari (edulcoratamente denominate esercitazioni), che
ormai gli americani conducono di routine sul nostro territorio, sui nostri
mari e sui nostri cieli, senza rendere conto a nessuno se non a loro
stessi, oltretutto, avendo ormai la consapevolezza che, antenne, scie
chimiche, controllo e/o mutamenti climatici e catastrofi "naturali",
viaggiano sempre più spesso assieme.
28/05/2013
TUTTO REALISTICO E CREDIBILE .E' TEMPO CHE CI SI
RispondiEliminaINCAZZI VERAMENTE .